Firenze 25/4/1996

Gaetano Ferlazzo

Il pittore che non ha offeso la natura.


Mi viene posta in visione la pittura di un uomo che non ha lasciato spazio alla fantasia, ma, che si è attaccato fedelmente alla realtà.

Meticoloso, nel riprodurre la natura morta come per fermare le stagioni, ceste di frutta e fiori sono state la sua ispirazione, che con il pennello immortalava sulla tela con una fedeltà unica; amore e devozione si fondono, di fronte a questo naturale evolversi delle stagioni, suscitando la sua sensibilità nel cogliere l’ attimo.

I pennelli per Lui sono stati il veicolo per raggiungere la perfezione dei colori e delle forme.

Le sue composizioni non lasciano niente al caso, sono composte tutte con un preciso riferimento, uccelli , fiori e farfalle tutte creature di Dio, di cui l’uomo ne gode il piacere. Gaetano Ferlazzo questo piacere l’ ha fermato sulle tele, che sono testimonianza di un uomo che per la natura aveva rispetto, devozione e ammirazione.

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