CANTO DELLA NATURA

Gaetano Ferlazzo, come tanti artisti poco conosciuti che hanno creato in silenzio, nell’intimità del loro studio, si presenta oggi, per l’affettuoso ricordo di sua moglie e dei suo, in una mostra retrospettiva che porta alla ribalta le sue opere. Una panoramica di valori artistici espressi con voce culturale inconfondibile: la Sua voce che non conosce affanni, fonte perenne di civiltà ideale che si oppone alle nostre attuali lotte quotidiane. Ferlazzo amava la natura, tutta la Sua vita fu un inno alla natura. L’ha interpretata con la luminosità di tante cromie, quasi come rifugio ad un presente angoscioso.

E’ indubbiamente questo il filo conduttore che trasporta l’artista da un mondo reale a quello poetico.
Le composizioni vivono entro strutture ben coordinate che raccontano, con toni naïf, un ricordo di presepi, di favola semplice, di sogni ad occhi socchiusi per riscoprirne un palpito segreto e sublimarne i valori più puri e genuini.

L’opera pittorica è una mosaico floreale, dove tutto si muove portando il calore di un sentimento come canto eterno dell’infinito amore. Con il suo incedere figurante il pigmento diventa corpo. La forma respira a contatto della materia, si concretizza in un ritmare di quel “bello” oggettivo e concreto a cui tutta l’umanità aspira, nella sua pienezza, quale ideale supremo. Con il linguaggio sereno ed equilibrato l’artista ci ricorda che ci sono ancora fiori, alberi, tanti alberi verdi.

Luminoso verismo di pace, quella poesia di cose care rimaste nel cuore che celebrano con l’arte la bellezza del creato.

In ogni tempo l’opera del grande artista Gaetano Ferlazzo sarà la voce di cui l’umanità avrà sempre la necessità di riascoltare, perché è la parodia della vita colorata di cielo.

PINA CASTELLINO RANDAZZO